Il medico statunitense e fondatore della medicina osteopatica A.T.Still affermava:"l'Osteopatia si dimostra troppo vasta per poter essere riassunta in poche parole e secondo un'unica concezione, preservandone al tempo stesso tutte le sue potenzialità". A questo scopo la Filosofia osteopatica è stata col tempo divisa (didatticamente) in vari modelli, riuniti sullo stesso piano e complementari l'uno con l'altro.
Spesso questi modelli sono stati definiti come branche dell'Osteopatia, classificandosi in:
- Osteopatia Strutturale
- Osteopatia Viscerale
- Osteopatia Cranio-Sacrale
- Osteopatia Fasciale
Durante la valutazione ed il trattamento Osteopatico questi modelli sono interdipendenti tra loro e le modalità con le quali vengono utilizzati dipendono dal tipo
di problematica da approcciare.
Recentemente l'O.M.S. dopo una serie di studi e ricerche in ambito osteopatico ha redatto una più aggiornata classificazione di modelli osteopatici, definendo le potenzialità uniche della
valutazione e del trattamento osteopatico. Integrando i modelli precedentemente elencati, essi vengono classificati in questo modo:
Il Modello Biomeccanico
Il modello Biomeccanico considera il corpo come un'integrazione di componenti somatiche collegate
reciprocamente in un meccanismo preposto alla postura e all'equilibrio. Eventuali stressori o scompensi di
tale meccanismo possono influire sulla sua funzione dinamica, incrementare il dispendio energetico, alterare
la propriocezione (il senso che consente a un individuo di percepire la posizione e il movimento relativo delle
varie parti del corpo), alterare la struttura delle articolazioni, impedire la funzione neurovascolare ed alterare
il metabolismo. Questo modello si avvale di alcuni approcci terapeutici, incluse le tecniche manipolative
osteopatiche, che permettono di ripristinare la postura e l'equilibrio, nonché l'utilizzo efficiente delle
componenti muscolo-scheletriche.
Il modello Respiratorio/Circolatorio
Il modello Respiratorio/Circolatorio fa riferimento al mantenimento degli ambienti extracellulari ed intracellulari,
tramite l'apporto privo di impedimenti di ossigeno e sostanze nutrienti, nonché la rimozione dei prodotti del
metabolismo cellulare. Lo stress tissutale e altri fattori che interferiscono con il flusso o la circolazione di
qualsiasi fluido corporeo possono influire sulla salute dei tessuti. Questo modello ricorre a vari approcci
terapeutici, comprese le tecniche manipolative osteopatiche, per influire sulla disfunzione nella meccanica
respiratoria, nella circolazione e nel flusso dei liquidi corporei.
Il modello Neurologico
Il modello Neurologico considera l'influsso della facilitazione spinale, della funzione propriocettiva, del
sistema neurovegetativo e dell'attività dei nocicettori (fibre del dolore) sulla funzione della rete neuroendocrino-
immunitaria. Particolare importanza viene attribuita al rapporto tra il sistema somatico e quello
viscerale (autonomo). Questo modello si avvale di alcuni approcci terapeutici, incluse le tecniche
manipolative osteopatiche, per ridurre gli stress meccanici, riequilibrare le afferenze neurali e ridurre o
eliminare l'impulso nocicettivo. A volte viene denominato anche modello Cranio-Sacrale.
Il modello Biopsicosociale della struttura-funzione
Il modello Biopsicosociale riconosce le varie reazioni e i vari stress psicologici che possono influire sulla
salute e il benessere del paziente. Tra questi si possono annoverare i fattori ambientali, socioeconomici,
culturali, fisiologici e psicologici che influiscono sulla malattia. Questo modello si avvale di vari approcci
terapeutici, tra cui le tecniche manipolative osteopatiche, per occuparsi degli effetti dei vari stressori
biopsicosociali o delle reazioni ad essi.
Il modello Bioenergetico
Il modello Bioenergetico riconosce che il corpo cerca di mantenere un equilibrio tra la produzione, la
distribuzione ed il dispendio dell'energia. Mantenere tale equilibrio permette al corpo di adattarsi ai vari
stressori (immunologici, nutrizionali, psicologici, ecc.). Questo modello si avvale di vari approcci terapeutici,
tra cui le tecniche manipolative osteopatiche, per influire sui fattori potenzialmente in grado di alterare la
produzione, la distribuzione e il dispendio di energia.
"La più grande materia di studio dell'uomo, è l'uomo
stesso."
disse il Dott. Andrew T.Still, fondando l'Osteopatia.